Mentre gli automobilisti italiani si aspettavano un piccolo sollievo alla pompa, la realtà si è rivelata ben diversa. A pochi giorni dall’entrata in vigore del decreto che rimodula le accise, le promesse di risparmio sulla benzina sono rimaste disattese, mentre il diesel ha registrato puntualmente un aumento.
Secondo i primi dati, il taglio previsto di 1,5 centesimi al litro sulla benzina si è tradotto in un misero 0,1 centesimo nella modalità self sulle autostrade, ovvero un risparmio di soli 5 centesimi per un pieno. Il diesel, invece, ha subito l’aumento completo: 1,5 centesimi in più al litro.
Assourt e Codacons denunciano un’anomalia evidente nella formazione dei prezzi: se la misura era pensata per bilanciare l’effetto finale sui cittadini, la realtà parla di aumenti mascherati e mancati ribassi. Codacons ha già annunciato un esposto in Procura per verificare eventuali ipotesi di truffa o speculazione.
“Non è accettabile che i meccanismi di mercato vanifichino una misura pensata per ridurre la spesa dei cittadini. La trasparenza nei prezzi dei carburanti deve essere garantita, soprattutto quando si interviene con fondi pubblici o manovre fiscali,” dichiarano congiuntamente Assourt e Codacons.
Le due associazioni chiedono al Governo un intervento immediato di verifica, al fine di evitare distorsioni a danno dei consumatori, già provati da mesi di rincari e incertezze economiche.