Phishing, SMS sospetti, siti clone e app truffaldine: il mondo digitale offre comodità, ma anche pericoli crescenti. Nel solo 2024, oltre 2,9 milioni di italiani sono stati vittime di truffe su carte di credito, bancomat e altri strumenti di pagamento elettronico, con danni stimati in circa 880 milioni di euro.
Eppure, ciò che preoccupa ancora di più è che più di un quarto delle vittime non denuncia l’accaduto. Una scelta dettata da sfiducia, rassegnazione o paura del giudizio, che però alimenta l’impunità dei truffatori.
L’Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi (Assourt) lancia un appello chiaro: “Non restate in silenzio. Difendersi è possibile e denunciare è un dovere civile”. Per supportare concretamente i cittadini, Assourt offre consulenze gratuite con esperti del settore, per aiutare le persone a:
- riconoscere le tecniche di truffa più comuni (phishing, smishing, falsi operatori bancari);
- verificare movimenti sospetti e agire in caso di frode;
- ricevere supporto per denunciare e ottenere tutela legale.
“I giovani, tra i 18 e i 24 anni, sono i più colpiti, ma nessuna fascia d’età è al sicuro. È fondamentale diffondere cultura della sicurezza digitale e smettere di sentirsi in colpa: la responsabilità è dei truffatori, non delle vittime”, afferma Assourt.
Nel frattempo, i pagamenti elettronici non smettono di crescere: tra il 2020 e il 2024, i bonifici sono aumentati del 55,2% e le transazioni con carte di debito sono più che raddoppiate. Una tendenza positiva che però impone un rafforzamento della tutela dei consumatori.