AUMENTATI I FURTI DI IMMAGINE SUI SOCIAL

I social sono parte integrante della vita di ciascuno di noi, non solo in ambito privato, ma anche in quello più strettamente lavorativo: con l’aumento delle piattaforme online, dello scambio di informazioni e dei collegamenti tra più persone è diventata ormai consuetudine postare immagini per condividere o mostrare uno spaccato della propria quotidianità.

“Quasi giornalmente i casi di appropriazione indebita di immagini, anche a fini truffaldini, per compiere dei veri e propri reati online», spiega l’avvocato Alessia Stabile, Presidente di AssoUrt.

Un’appropriazione indebita di foto private, però, che ora può costare cara al “ladro” di immagini: “Utilizzare la foto di un estraneo come propria immagine profilo sui social può costare una condanna penale per i reati di sostituzione di persona e violazione della privacy, lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza del 30 marzo relativa al caso specifico di un uomo che aveva utilizzato la foto di un estraneo per iscriversi in un noto social di incontri”.

La Suprema Corte è stata ferma nel ritenere che “integra il delitto di sostituzione di persona la condotta di colui che crea ed utilizza un profilo su social network, servendosi abusivamente dell’immagine di un diverso soggetto, inconsapevole, in quanto idonea alla rappresentazione di un’identità digitale non corrispondente al soggetto che ne fa uso”. In caso ci si accorga di essere vittima del furto delle proprie foto è possibile correre ai ripari, denunciando subito il furto.

I suoi volontari di AssoUrt sono a disposizione per tutti coloro che hanno subito un furto di immagine o dati personali e hanno bisogno di consulenza. Per maggiori informazioni consulta il nostro sito https://www.assourt.it/

Finanziato dal MiSe. Legge 388/2000 – ANNO 2020.

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