L’ECONOMIA CIRCOLARE: TRASFORMARE I RIFIUTI IN RISORSE

Secondo recenti stime una quota fra il 60 e l’80% delle risorse viene sprecata al termine del percorso di economia lineare estrazione-produzione-consumo-rifiuto.

Risale solo agli ’90 la diffusione in Italia del concetto di “riciclaggio dei rifiuti” e “raccolta differenziata” della spazzatura, quando cioè vennero emanate norme che hanno iniziato a regolamentare lo smaltimento dei rifiuti in discarica. Nel nostro paese il provvedimento più importante in tal senso è stato senza dubbio il “Decreto Ronchi”, dal nome del Ministro che firmò la legge volta a ridurre la quantità dei rifiuti prodotti e modificare la loro gestione.

Arrivò poi la Direttiva europea 2008/98/CE il cui obiettivo era quello di proteggere l’ambiente contrastando i percoli insiti nella produzione e gestione dei rifiuti. La direttiva prevedeva misure in tema di prevenzione dei rifiuti, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio, smaltimento. L’economia circolare si prefigge proprio di dare un nuovo valore ai rifiuti, trasformandoli da problema a risorsa.

Ad esempio gli scarti alimentari e i rifiuti di giardinaggio possono essere trasformati in una fonte di energia o in fertilizzanti, attraverso la decomposizione anaerobica che produce biogas e materiali simili al compost.

I benefici ambientali sono immensi: una indagine dell’Aea ha dimostrato come i cambiamenti nella gestione dei rifiuti fra il 1995 e il 2008 abbiano ridotto sensibilmente l’emissione di gas serra in atmosfera, con una riduzione dell’inquinamento e un miglioramento della qualità dell’aria.

Nell’ambito della trasformazione dei rifiuti in risorsa, un ruolo essenziale è rivestito dalla raccolta differenziata. Dalla plastica al vetro, dalla legna alla carta, qualsiasi materiale può essere riutilizzato o trasformato in un nuovo prodotto, risparmiando energia e riducendo i danni ambientali. 

Ad esempio i rifiuti in legno, dopo un’accurata lavorazione, possono essere trasformati in un nuovo prodotto da immettere nuovamente sul mercato. Quelli in plastica, invece, possono diventare sedie, recinzioni, panchine, cartelloni stradali, secchi, e una infinità di altri prodotti di uso quotidiano. 

La carta, poi, è uno dei prodotti che si presta maggiormente al riciclo ed i rifiuti in tale materiale tornano ad essere libri, riviste, quaderni, block-notes, agende, post-it, album di fotografie, rotoli asciugatutto, buste e sacchetti. In definitiva i rifiuti, se correttamente smaltiti e gestiti, sono un tesoro che può determinare vantaggi per l’ambiente, per il clima, per la salute, e ridurre lo sfruttamento delle risorse naturali adattandosi alle nuove esigenze di produzione e consumo.

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Progetto finanziato dal Mise, Legge 388/2000 Anno 2021